Sono “sferette” composte da diversi materiali (metallici, semiconduttori, organici) ed aventi un diametro tipico dai 2 nm ai 200 nm.
Hanno applicazioni diverse in svariati settori, dalla nanomedicina, all’industria dei coloranti e del vetro, alla farmacopea, alla cosmetica, al tessile e sono molto studiate anche nel settore della ricerca per le loro proprietà peculiari che derivano da effetti dimensionali piuttosto che dal materiale costituente. In particolare le nanoparticelle di argento e di biossido di titanio hanno appllicazioni molto importanti nella disifenzione di superfici, quelle di biossido di titanio e ossido di zinco per proteggere la pelle dai raggi UV nelle creme cosmetiche, mentre quelle di oro nel settore dei coloranti di vetri e ceramiche basati su effetti “plasmonici”.
Le nanoparticelle (metalliche e/o polimeriche) vengono tipicamente ottenute in soluzione colloidale per via chimica (materiale 0D) ma ci sono altre metodologie di fabbricazionequali quelle meccaniche e per pirolisi. Sono generate da vari processi natuarali tra i quali ad es le eruzioni vulcaniche e quelli di combustione in generale.
Immagine SEM di nanoparticelle polimeriche.
Immagine TEM di diverse forme cristalline di nanoparticelle metalliche. (produzione SNS/CNI-IIT)